Diegoli ritorna in BTO dopo un anno di assenza e, in collaborazione con Camilla Formisano conosciuta su twitter come @drinkpop, presenta uno dei panel più intriganti di quest’anno.
E’ un classico panel da cassetta degli attrezzi (quest’anno ce ne sono di interessanti: alcuni approfondiscono temi aperti l’anno scorso, altri spaziano in nuovi segmenti come quello della ristorazione). Un’oretta molto operativa che, a quanto ho capito, dopo una chiacchierata con Gianluca, scioglierà qualche dubbio sulla convenienza dello storytelling come disintermediatore.
Spesso ci siamo interrogati tra addetti ai lavori quanto costa “raccontare storie”: tempo, formazione, effettive capacità degli operatori… si possono quantificare questi costi? Si può capire se è più conveniente affidarsi alle OTA o provare a disintermediare, a differenziarci dal resto dell’offerta generalista?
“Negli ultimi tempi, sempre più ascoltavamo lezioni e speech in cui il nostro turista veniva ammaliato dallo storytelling, si innamorava del racconto del ragù, voleva essere trattato da viaggiatore e ancora meglio da abitante locale, e rifuggiva da acquisti basati solo su prezzo e comodità, perché nella bacheca di Pinterest il nostro albergatore gli avrebbe raccontato i suoi valori, i suoi avi, le sue ricette, di come i suoi ospiti fossero trattati come amici e non come clienti. E, spesso contrapponendole, di come le OTA fossero cattive a sottrarre profitto in percentuale, quando una “semplice” disintermediazione era a portata di mano.”
Il panel cercherà di rispondere a un quesito: ma è davvero così o ci stiamo raccontando – perché è bello da raccontare magari, più degli Excel – un mondo che non esiste davvero?
Soprattutto, senza fare due conti, le ricette “one fits all” non sono molto utili: magari sono il miglior storyteller del mondo, ma non mi serve. Oppure mi sto logorando sulle OTA senza motivo, quando basterebbe raccontare perché sono unico.
E allora, i due speaker, hanno pensato di chiarire un po’ di cose: da alcuni concetti di base, come il costo di acquisizione di un cliente, il valore nel tempo del cliente stesso, fino a capire come davvero avviene “il viaggio “digitale” prima del viaggio” – sui blog e social o solo sulle OTA e rating?
Tra il serio e il faceto, hanno creato – e mostreranno – un test, molto semplice e intuitivo, per capire in quale scala di gradazione tra un bisogno di storytelling e un bisogno di OTA si pone un’attività di ospitalità.
È quindi un intervento non per addetti ai lavori digitali, ma per addetti ai lavori turistici.
Cosa si aspettano Camilla e Gianluca da questo panel? Di suscitare un po’ di dibattito, di insinuare voglia di approfondire i numeri, e prendere in mano la propria strategia, in un senso, o nell’altro.
Se poi volete capire qualcosa sulla serendipity di BTO ci sarebbe questo bel tweet #soloinBTO
Gianluca Diegoli: puoi fare a meno delle OTA?
2 dicembre [Day ONE]
11:30 – 12:15
#2 Focus Hall [Evols]
Autore del post:
Robi Veltroni
Founder Officina Turistica
Cassette degli Attrezzi BTO 2014
manda un’email a Robi
@OT_ilblog