Le narrazioni e il linguaggio del web hanno una metrica e una struttura che si vanno via via adattando e/o chiarendo con lo sviluppo di vincoli e “modelli” generati da esigenze di rapidità, sinteticità, efficacia.

La Basilicata in questo panel diventa lo sfondo e il caso da cui partire per addentrarsi poi su un tema di interesse generale che è appunto quello dei nuovi linguaggi digitali.

C’è dunque una torsione della lingua che può essere considerata un dato di assoluta evidenza che attiene non solo alla scrittura e dunque alle dimensioni testuali, ma allo stesso linguaggio parlato e visivo.

Allargando questa riflessione e tenendo conto dei nuovi canali comunicativi quali facebook e twitter la tensione alla ricerca di linguaggi adeguati costituisce un fattore di attenzione e rende palese ancor di più questa esigenza.

Obiettivo del panel è stimolare una riflessione su come un giornalista e una poeta si aggancino a questa problematica, in definitiva si mira a fornire qualche chiave di lettura a partire dalle esperienze dirette, sulla relazione che intercorre tra il linguaggio acquisito quale strumento della propria formazione professione e i vincoli, i condizionamenti o semplicemente “le condizioni ambientali” dei linguaggi digitali.